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Assegno di cura, dal 2018 cessano i controlli a campione

Dal 2018 assegno di cura erogato per tre anni. Stop ai controlli a campione, tre mesi prima della scadenza necessaria una nuova domanda.

Assegno di cura per la non autosufficienza, stop ai controlli a campione (Foto USP)

Attualmente l’assegno di cura viene erogato a tempo indeterminato. Allo scopo di adeguare il livello di cura alle effettive necessità del malato vengono effettuati dei controlli senza preavviso. Si tratta di verifiche impegnative e costose perché spesso le persone non vengono trovate a casa e gli interessati hanno spesso la sensazione di doversi giustificare. Nel corso della sua seduta di ieri (14 novembre) la Giunta provinciale ha deciso di semplificare questa procedura. A partire dal 1° gennaio 2018 l’assegno di cura verrà erogato per un periodo di tre anni. Tre mesi prima del termine la persona interessata dovrà presentare una nuova domanda. "Basiamo la nuova procedura sulla fiducia, e siamo convinti che con questo sistema l’assegno di cura andrà, in maniera più mirata, a favore delle persone non autosufficienti" afferma l’assessora Martha Stocker.

Vengono esclusi da questa scadenza triennale coloro che hanno avuto una certificazione da parte di una commissione medica riguardo ad un’invalidità irreversibile ed anche coloro che al momento della scadenza triennale hanno superato gli 88 anni. A queste categorie di persone l’assegno di cura verrà erogato senza limiti di tempo. "In questo modo vogliamo risparmiare a queste persone ulteriori controlli, che rappresenterebbero un inutile fastidio. Questa nuova regolamentazione migliora la possibilità di programmazione per le persone assistite", aggiunge la Stocker. I controlli non saranno comunque completamente aboliti e verranno adottati, laddove appaiano necessari, per la tutela della persona non autosufficiente o vi sia il sospetto di un utilizzo ingiustificato dell’assegno di cura.

La delibera approvata dalla Giunta regolamenta anche la possibilità di un nuovo inquadramento del malato prima della scadenza triennale. Più che in passato, questa ulteriore domanda deve essere motivata dalla conferma e dalla descrizione del medico riguardo ai considerevoli peggioramenti delle condizioni del paziente. In questo modo si vuole evitare il numero particolarmente elevato delle domande che in passato non hanno portato ad un’effettiva modifica dell’inquadramento.  Nel corso del 2016 ne sono state presentate oltre 900.

FG

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