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Richiedenti asilo, dall'accoglienza all'integrazione

Convegno a Bressanone sull’integrazione dei profughi: suggerimenti ai Comuni, esperienze positive per migliorare l'accettazione da parte dei cittadini.

La principale responsabilità per l’integrazione dei richiedenti asilo a livello comunale è appannaggio dei dirigenti locali, dal sindaco ai consiglieri comunali, sino ai responsabili delle associazioni. Questo il dato emerso con chiarezza  nel corso del convegno tenutosi ieri (27 settembre) a Bressanone e organizzato dalla Ripartizione Europa della Provincia, al quale hanno preso parte i responsabili comunali di settore dell’Alto Adige e del Tirolo. Tra i principali fattori che contribuiscono al successo dell’integrazione vi sono ovviamente il lavoro, l’alloggio, l’inserimento dei figli all’asilo e nella scuola. Secondo l’assessora provinciale alla salute ed alle politiche sociali, Martha Stocker, la politica nei confronti dei migranti rappresenta attualmente la maggiore sfida a livello europeo ed ha aggiunto che "l'integrazione può avere successo se non ci si pone in una posizione difensiva, che può rafforzare la resistenza nei confronti del nuovo, presente a livello latente nella popolazione".

Analogamente il presidente del Consorzio dei Comuni, Andreas Schatzer, ha sottolineato che mettere a disposizione un luogo per l’accoglienza è spesso il compito più semplice che può essere assolto da parte di un Comune, mentre è determinante, per realizzare una buona integrazione, sensibilizzare i cittadini nei confronti della nuova situazione. Il direttore della Ripartizione politiche sociali, Luca Critelli ha quindi posto l’accento sul fatto che dopo una fase iniziale caratterizzata da una cultura dell’accoglienza nei confronti dei profughi sono emersi maggiormente timore e rifiuto. Inoltre, sempre secondo Critelli, la discussione a livello locale si concentra su aspetti che esulano dalla competenza provinciale come, ad esempio, il numero, l’origine ed il diritto dei profughi di richiedere asilo. In questo contesto "l’atteggiamento degli amministratori comunali ha una notevole influenza sull’accettazione a livello locale". Tra le misure da adottare per informare la popolazione è stata quindi sottolineata l’efficacia di portare esempi positivi derivanti dalle esperienze maturate in altri comuni.

Il suo omologo tirolese, Dietmar Schennach, ha ribadito il ruolo fondamentale svolto in quest’ambito dai volontari senza il cui sostegno non sarebbero stati ottenuti gli attuali risultati. L’assessora tirolese alle politiche sociali, Christine Baur, ha addirittura segnalato che ora vengono organizzate proteste anche  nel caso di chiusura dei centri di accoglienza perché la popolazione si è "abituata" alla loro presenza sul territorio. Lo scambio di esperienza è quindi proseguito nell’ambito di alcuni workshop.

FG

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