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Monika Hauser, impegnata nella lotta contro la violenza alle donne

Monika Hauser, fondatrice dell’organizzazione “Medica mondiale”, ha illustrato la sua attività in una conferenza stampa con l’assessora Stocker.

Conferenza stampa dell'assessora Stocker con Monika Hauser, fondatrice di Medica mondiale

La Consulta provinciale per le pari opportunità ha candidato Monika Hauser al Premio internazionale "La donna dell'anno", indetto dalla Valle d’Aosta, dove ha ottenuto il terzo posto che ha una dotazione di 10mila euro. Monika Hauser, medico di origini altoatesine e co-fondatrice dell’organizzazione per i diritti delle donne “medica mondiale”, ha illustrato questa mattina (23 giugno) nel corso di una conferenza stampa la propria attività a favore delle donne vittime di violenza avviata nel 1993 in Bosnia e proseguita sinora nei principali teatri di guerra, dall’Afghanistan, all’Iraq, dal Kossovo alla Liberia. Nel corso della conferenza stampa l’assessora alla sanità ed alle politiche sociali, Martha Stocker, ha sottolineato l’importante opera svolta da Monika Hauser e dalla sua organizzazione a livello internazionale.

“L’attività realizzata in questi 24 anni da medica mondiale - ha affermato la Stocker - va al di là del concreto intervento a livello locale o politico. Monika Hauser e la sua organizzazione sono impegnate a risvegliare le coscienze delle persone ed a renderle consapevoli dell’importanza dell’impegno e della partecipazione per sconfiggere la violenza. Grazie a Monika, conosciuta in occasione del conferimento nel 2008 del “Right Livelihood Award”, considerato una sorta di Premio Nobel Alternativo, per la prima volta mi sono resa conto, attraverso le sue parole, che nelle aree di guerra lo stupro viene utilizzato come una vera e propria arma” .

Monika Hauser nel suo intervento ha riassunto l’attività svolta dalla sua organizzazione dal 1993 ad oggi sottolineando che "il nostro scopo è quello di cambiare in maniera radicale a livello mondiale le strutture che stanno alla base della violenza verso  le donne. Per fare questo in maniera sostenibile e tenace ci avvaliamo del sostegno esistente a livello locale e di un impegno costante a livello politico. È un lavoro impegnativo, ma abbiamo già raggiunto buoni risultati, io faccio questo lavoro per la dignità delle donne e anche per la mia dignità personale”. Sinora sono state assistite dall’organizzazione a livello mondiale circa 150.000 donne da team interdisciplinari che operano nelle aree di guerra.

Oltre ad intervenire in maniera empatica a favore delle vittime di stupro e di violenza l’organizzazione è costantemente impegnata a cambiare l’atteggiamento di condanna della società nei confronti delle vittime. Un ringraziamento particolare è stato quindi espresso da parte di Ulrike Oberhammer, presidente della Consulta provinciale per le pari opportunità, "per l’impegno a favore delle donne e delle ragazze vittime di violenza".

FG

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