Sanità / Sociale | 16.12.2016 | 11:44

L’assessora Stocker sulla Giornata mondiale dei migranti (18 dic.)

“Molte ragioni spingono le persone a cercare fortuna in un altro Paese” afferma l’assessora Stocker riguardo alla Giornata internazionale dei migranti.

“La migrazione non è un problema del XXI secolo. Vi sono sempre state persone e popoli che, per le ragioni più disparate, hanno deciso di migrare.

La fuga e la deportazione sono solo alcune delle ragioni che spingono 232 milioni di persone nel mondo a vivere al di fuori del loro Paese d’origine” ricorda l’assessora provinciale alle politiche sociali, Martha Stocker, in occasione della Giornata internazionale dei migranti che si celebra domenica 18 dicembre.

Mentre nel passato le principali cause che hanno causato le migrazioni erano la mancanza di terreni da coltivare, i cambiamenti climatici e la mancanza di cibo, oggi le persone sono spinte a migrare da motivi come il lavoro, la formazione, la distruzione dell’ambiente, emergenze economiche e sociali.

“Questo vale anche per i circa 46.000 cittadini stranieri, provenienti da 136 diversi Paesi, che vivono in Alto Adige, ma anche per gli oltre 35.000 altoatesini/sudtirolesi che vivono al di fuori della nostra provincia.

Dopo le due guerre mondiali molte famiglie altoatesine/sudtirolesi hanno deciso di emigrare, per non parlare delle opzioni del periodo 1939-43” aggiunge Stocker. In base ad uno studio dell’Istituto provinciale di statistica (ASTAT) del 2014 sono oltre 32.000 gli altoatesini/sudtirolesi che vivono in altri Paesi europei. L’80,5% di loro risiede in Paesi dell’area tedesca. 

“L’Heimat è un sentimento forte. Così come noi portiamo nel mondo le nostre peculiarità, la cultura e la tradizione, modi di vivere e sentire, ed in questo modo creiamo un ponte tra la nostra terra d’origine e la nuova casa, lo stesso avviene per molti altri migranti, dovunque nel mondo. Proprio per questa ragione in occasione della Giornata internazionale dei migranti dobbiamo fare nostri valori fondamentali come il rispetto, la tolleranza e l’integrazione” conclude l’assessora Stocker.

 

FG