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Assistenza all’infanzia: servizio qualificato, retribuzione adeguata

L’assistenza all’infanzia è stato tema del colloquio dell’assessora provinciale Waltraud Deeg alla scuola per le professioni sociali Hannah Arendt a Bolzano.

L'assessora Deeg con la classe della scuola Arendt

Nell’assistenza all’infanzia viene assicurato un lavoro pedagogico prezioso, ha sottolineato l’assessora provinciale alla famiglia Waltraud Deeg nell’incontro con la classe dell’ultimo anno della scuola per le professioni soclali Hannah Arendt a Bolzano. "Soprattutto nei primi anni di vita del bambino è importante poter contare su persone di riferimento adeguatamente formate sul piano qualitativo e competenti, quando i bambini vengono accuditi fuori dalla sfera familiare", ha osservato l’assessora.

Tramite specifiche presentazioni le studentesse hanno illustrato le molte competenze richieste nel profilo professionale dell’assistente all’infanzia. Ogni bambino va accompagnato attentamente e sostenuto individualmente, con l’importante coinvolgimento dei genitori. Il corpo insegnante e gli studenti hanno inoltre richiamato la necessità di una retribuzione adeguata alle elevate esigenze che questa professione richiede al personale. "Bisogna essere consapevoli di quanto sia prezioso questo lavoro, un dato che deve trovare riscontro anche nella retribuzione", ha sintetizzato il preside della scuola Mario Loddi.

A tale proposito l'assessora Deeg ha riferito che i sindacati sono stati già sollecitati a discutere di contratti integrativi per una retribuzione maggiore. Inoltre, entro il 2016 sarà predisposta una migliore formulazione del profilo professionale e importante, secondo Deeg, sarà anche un monitoraggio qualitativo dell'offerta. Anche i Comuni dovranno compartecipare finanziariamente al potenziamento e allo sviluppo del servizio di assistenza all'infanzia. La classe dell'istituto ha raccontato delle esperienze pratiche vissute nel corso del percorso formativo: i presupposti essenziali per creare le giuste motivazioni sono l'entusiasmo nel rapporto con i bambini e buone condizioni di lavoro (gli spazi e l'ambiente). "Alla luce del crescente fabbisogno di strutture per l'assistenza all'infanzia, stiamo parlando di una professione che ha futuro", ha concluso l'assessora Deeg. Si tratta pertanto di continuare a puntare sulla qualità, di migliorare il quadro lavorativo del personale e di proseguire negli scambi puntuali con le scuole professionali.

 

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