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FSE: trovata una soluzione per i progetti del periodo 2007-2013
Andrà a buon fine gran parte dei progetti del periodo di programmazione FSE 2007-2013 sui quali Bruxelles aveva sollevato questioni di ammissibilità in merito al finanziamento. In una riunione convocata ieri sera (1° marzo) a Bolzano la Ripartizione provinciale Europa ha informato della svolta positiva le associazioni interessate.
Le contestazioni avanzate dall’UE sui meccanismi di controllo e di conseguenza sul pagamento di contributi del programma FSE 2007-2013 hanno riguardato i progetti avviati da diverse associazioni altoatesine. La Provincia, come noto, si era attivata a tutti i livelli per evitare il rischio di rimborsi milionari da restituire all’UE. Nella riunione a Palazzo Widmann è stato comunicato ai rappresentanti delle organizzazioni interessate che la Provincia è riuscita a sanare la situazione per 400 dei 484 progetti oggetto di contestazioni: i progetti sono pertanto tornati in linea con gli obiettivi FSE e le associazioni possono inoltrare il rispettivo rendiconto. Solo per 84 progetti la Provincia ha dovuto individuare una diversa modalità di risanamento. Si è potuto quindi mettere la parola fine, in modo positivo, a questa complicata vicenda dei fondi strutturali, come hanno sottolineato nell’incontro il direttore di Dipartimento Andrea Zeppa e il responsabile dell’Autorità di gestione FSE, Claudio Spadon, illustrando i risultati delle trattative con Bruxelles.
Spadon ha spiegato che la coerenza raggiunta per i 400 progetti rispetto agli obiettivi FSE rappresenta un grande passo avanti e che ora spetta alle organizzazioni inoltrare la documentazione completa richiesta dal FSE per poter giungere a una positiva conclusione. "In questo modo ai progetti potranno essere assicurati in via definitiva dai 30 ai 40 milioni di euro", ha prospettato Spadon.
Per i restanti 84 progetti FSE la Provincia ha individuato due diverse modalità di soluzione: per 40 la Giunta ha deliberato nel 2015 un finanziamento dal bilancio provinciale, trattandosi di attività di formazione permanente che rappresenta un servizio di fondamentale importanza per la società altoatesina. Per gli altri 44 progetti è stato possibile utilizzare mezzi finanziari provenienti dal "Piano Azione Coesione" del Ministero dell’economia. In tutti i casi l’Autorità di gestione FSE ammette solo una documentazione dei costi corretta sul piano formale, "ciò significa che in media per il 10-20% dei costi una copertura non sarà possibile", ha osservato Claudio Spadon. "Sulla scorta di questa esperienza, tutti gli interessati, Provincia compresa, in futuro dovranno attenersi in modo più preciso alle direttive FSE, per evitare che possano ripetersi episodi analoghi."
Le associazioni hanno valutato positivamente il fatto che la Provincia abbia saputo risolvere in maniera pragmatica il grave problema della liquidità, che avrebbe potuto condurre qualche organizzazione all’insolvenza. "Già a dicembre, sulla base di un resoconto intermedio, abbiamo versato i contributi alle organizzazioni, mettendole in grado di effettuare tutti i pagamenti e di inviare successivamente le quietanze saldate a documentazione del resoconto finale", ha concluso Spadon.
pf