Musei | 10.04.2012 | 17:04

Mostra al Museo del vino sui salici capitozzati dal 17 aprile

Un tempo popolavano le nostre campagne, ora sono diventati rari: i salici capitozzati e il loro significato per il territorio sono i protagonisti della mostra itinerante “Tesori del nostro paesaggio”, esposta al Museo del vino a Caldaro dal 17 aprile al 20 maggio. L’esposizione presenta i risultati di un progetto della Fondazione Pro Paesaggio Alto Adige.

I salici capitozzati per molti secoli sono stati una parte naturale e necessaria del nostro paesaggio culturale. Si tratta di piante di salice sottoposte a una potatura particolare, detta “capitozzatura”, che forma una chioma arborea tondeggiante. Attualmente se ne possono vedere ancora lungo i fossi, i canali, gli stagni o nelle zone umide. I loro rami un tempo venivano utilizzati come materiale per intrecciare manufatti o come legna da ardere.

Oggi tuttavia questi testimoni della nostra storia culturale rischiano di scomparire, minacciati dallo sfruttamento del territorio. Anche la conoscenza sull’utilizzo dei salici capitozzati tende a svanire. Eppure, queste piante sono ancora d’indubbia utilità nell’ancorare i terreni franosi e contenere gli argini dei corsi d’acqua. Inoltre, costituiscono un habitat ideale per numerose specie animali e vegetali.

Ai salici capitozzati e al loro significato per il paesaggio la Fondazione Pro Paesaggio Alto Adige dedica una mostra itinerante, ospitata dal 17 aprile al 20 maggio 2012 al Museo provinciale del vino a Caldaro. L’esposizione, dal titolo “Tesori del nostro paesaggio – Salici capitozzati in Otradige e Bassa Atesina”, presenta i risultati del progetto, a cura di Kathrin Kofler, avviato dalla fondazione per la catalogazione dei saliceti superstiti in queste due zone dell’Alto Adige e dei saperi relativi al loro impiego.

Ulteriori informazioni: Museo provinciale del vino, Caldaro, vicolo dell’Oro 1, tel. 0471 963168, web www.museo-del-vino.it e www.musei-altoadige.it.

SA