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Le larve della tortrice grigia nei boschi della Venosta

Larici gialli e marroni già ai primi di agosto? Nessun anticipo di autunno, nei boschi della Val Venosta, la colpa è delle larve della tortrice grigia, un parassita che sta attaccando gli alberi nella zona tra Oris e Vezzano. "Si tratta di una malattia ciclica - spiegano dall'Ispettorato forestale di Silandro - che ogni 8-10 anni colpisce i larici delle Alpi".

Alcuni larici colpiti dalla tortrice grigia in Val Venosta

Ciclicamente, ogni otto-dieci anni, i boschi delle Alpi subiscono l'assalto delle larve della tortrice grigia (Zeiraphera diniana), una farfalletta larga appena venti millimetri, che depone le uova sui rami dei larici. "A maggio - sottolineano gli esperti forestali della Val Venosta - le uova si schiudono e le larve si nutrono degli aghi fino all'arrivo dell'estate, quando scendono nel terreno e mutano nelle farfalle adulte. Siccome le larve non mangiano tutti gli aghi, quelli che rimangono si seccano e alcuni rami diventano di colore giallo o marrone". La tortrice grigia è sempre presente sulle Alpi, ma di norma non rappresenta una minaccia per la vegetazione. Periodicamente, però, il numero dei bruchi aumenta a dismisura, e i larici rischiano di soccombere sotto i loro morsi. A quanto pare, però, non sembra essere questo il caso. "Secondo i nostri rilevamenti - proseguono dall'Ispettorato di Silandro - sono 250 gli ettari di bosco colpiti in maniera leggera dalla tortrice grigia, ma non vi è motivo di particolare preoccupazione, visto che già nel corso dell'estate i larici della Val Venosta torneranno ad assumere il loro caratteristico colore verde".

mb

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