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Firmato il patto di stabilità tra Provincia e Camera di commercio

La fissazione del saldo di esercizio da raggiungere a fine 2011, l'organico invariato rispetto al 2010, l'opzione per ulteriori trattative su personale e budget nel caso di assunzione di nuove competenze: sono i punti centrali dell'intesa sul patto di stabilità provinciale per il 2011 siglato ieri sera (16 maggio) a Bolzano dal presidente della Provincia Luis Durnwalder e dal presidente della Camera di commercio Michl Ebner.

Il presidente della Provincia Durnwalder e quello della Camera di commercio Ebner firmano il patto di stabilità (Foto Pertl)

Al patto di stabilità statale che la Provincia stipula di anno in anno con il Governo in tema di contenimento della spesa pubblica e di rispetto dei parametri europei, fa da corollario il patto di stabilità provinciale che la stessa Provincia sigla con i maggiori enti pubblici locali: il Consorzio dei Comuni, la Camera di commercio, la Libera università di Bolzano e l'Ipes. La Finanziaria 2010 ha previsto che spetta alla Provincia stabilire gli obblighi relativi al patto di stabilità interno provvedendo alle funzioni di coordinamento.

A Palazzo Widmann è stato siglato ieri sera (16 maggio), con la firma del presidente della Giunta provinciale Luis Durnwalder e del presidente Michl Ebner, il patto di stabilità tra la Provincia e la Camera di Commercio, secondo lo schema predisposto dalle Ripartizioni provinciali Finanze e Enti locali. La Camera di commercio si impegna a contenere le spese mediante la razionalizzazione della struttura organizzativa, la promozione di soluzioni di e-government e l’eventuale esternalizzazione di servizi non ritenuti strategici. Il sistema di calcolo del patto prevede che a fine 2011 la Camera di commercio dovrà raggiungere un saldo di esercizio di 1,773 milioni di euro, circa 250mila in più del 2010. La spesa sostenuta per consulenti ed esperti viene ridotta del 5% rispetto al 2010. Sono invece esclusi dal patto di stabilità i costi sostenuti per le aziende speciali EOS, l'organizzazione che promuove l'export, e IPSE, l'istituto che promuove lo sviluppo economico. Non ricadono nel patto anche le spese di investimento per aumentare il fondo in dotazione delle aziende speciali e le spese connesse con le funzioni delegate.

Con il nuovo patto di stabilità la Camera di commercio si impegna a non aumentare l'organico – 133 unità, tra persone con contratto a tempo determinato e indeterminato e collaboratori continuativi – nel corso del 2011. Un’eccezione, sia riguardo ai costi che al personale, è prevista sono in caso di trasferimento di nuove competenze alla Camera di commercio: "In questa eventualità sarà una commissione a decidere se e come potranno essere modificati i parametri delle spese e dell'organico", sottolinea il presidente Durnwalder.

 

pf


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