Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

Ushio Sakazaki, “inventore” delle petunie giapponesi, in visita a Trauttmansdorff

Ushio Sakazaki, il più noto coltivatore di petunie al mondo ha visitato nei giorni scorsi i Giardini di Castel Trauttmansdorff.

Le originali creazioni di surfinie di questo coltivatore giapponese affascinano per i fantasiosi colori e nomi: “Apricot Punch”, “Vista Bubblegum” e “Cherry Star” hanno conquistato come un uragano le fioriere dei balconi di tutto il pianeta, garantendo così a quest’esperto fama mondiale.

Ushio Sakazaki  viene considerato il vero e proprio “inventore”  della petunia da balcone, pianta dalla generosa fioritura, da lui importata in Giappone sotto forma di seme dopo un soggiorno in Brasile, che vent’anni di selezione e incroci hanno trasformato in ciò che è oggi.

In occasione dell’elezione a “pianta dell’anno dell’Alto Adige” di una delle sue Creazioni, una variopinta composizione di petunie, l’Associazione florvivaisti ha invitato Ushio Sakazaki  ad un breve soggiorno, durante il quale non poteva mancare una sosta nei più bei giardini della regione.

In compagnia del padrone di casa Thomas Psenner, Ushio Sakazaki è stato guidato nella visita dalla curatrice botanica dei Giardini Trauttmansdorff Karin Kompatscher che gli ha illustrato il Binocolo di Matteo Thun, il Giardino giapponese, le Terrazze del riso, le azalee giapponesi, il Giardino proibito, la raccolta di rododendri e di peonie in piena fioritura e altre attrazioni.

Ha particolarmente colpito il prestigioso ospite la straordinaria posizione sulle pendici dei Giardini di Castel Trauttmansdorff, che conferisce loro un particolare prestigio: “Un giardino di questo tipo su un terreno pianeggiante perderebbe metà del suo fascino. Sono proprio il cambiamento di prospettiva nel corso della passeggiata e gli angoli nascosti, che non si scorgono a prima vista, a creare la magia di questi giardini e a stimolare il desiderio di visitarli più volte”, ha affermato.

Anche la curatrice dei Giardini Karin Kompatscher è rimasta colpita da questa visita dall’Estremo Oriente, proprio perché “dallo scambio con rinomati esperti internazionali possiamo trarre spunti sempre nuovi, per offrire ai nostri visitatori idee innovative ed emozionanti”.

FG


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