Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

Widmann riguardo allo studio dell'Astat su "Abitudini d'acquisto delle famiglie altoatesine"

L’assessore provinciale al commercio, Thomas Widmann, valuta positivamente lo studio pubblicato oggi dall’Istituto provinciale di statistica (ASTAT) sul tema “Le abitudini di acquisto delle famiglie altoatesine 2009” ed in esso vede la conferma di un’offerta commerciale attraente per i clienti. Dallo studio emerge però anche l’esigenza di completare l’offerta complessiva.

Dallo studio pubblicato oggi dall’Istituto provinciale di statistica (ASTAT) sul tema “Le abitudini di acquisto delle famiglie altoatesine 2009” emerge, secondo l’assessore provinciale al commercio, Thomas Widmann, un quadro positivo dell’offerta commerciale locale. Quasi tre clienti su quattro dichiarano, infatti, di soddisfare le loro esigenze in fatto di acquisti nei negozi e nei punti vendita locali.

“Si tratta di un risultato sorprendente e confortante” afferma l’assessore provinciale “che conferma il livello di attrattività dell’offerta commerciale locale nei confronti della clientela”. Questo risultato è stato ottenuto, secondo il responsabile del settore, anche grazie alla politica portata avanti dalla Provincia che da sempre punta a sostenere la presenza del commercio al dettaglio nei piccoli centri e nei centri storici. Il commercio di vicinato viene, infatti, considerato un elemento importante per assicurare la qualità della vita e l’approvvigionamento della popolazione.

Ma l’assessore non nega che lo studio metta in luce alcuni aspetti negativi come, ad esempio, il fatto che un quarto della popolazione locale dichiari di effettuare acquisti occasionali o ripetuti al di fuori del territorio provinciale. Secondo Widmann si tratta di un segnale che la gamma dell’offerta commerciale locale non è in grado di coprire tutte le esigenze, soprattutto quelle espresse da parte dei più giovani.

“Se vogliamo mantenere il potere d’acquisto in ambito provinciale ed evitare il ricorso agli acquisti in altre regioni” aggiunge Widmann “dobbiamo essere in grado di completare l’offerta a livello locale e di includere anche quei settori che attualmente restano esclusi. Il commercio deve quindi essere estremamente dinamico se vogliamo evitare l’esodo della clientela locale verso i grandi centri commerciali a nord ed a su del Brennero”.

FG


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