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Inaugurata oggi al Museum Ladin la mostra sul trenino della Val Gardena

È dedicata alla ferrovia che collegò Chiusa a Plan tra il 1916 ed il 1960, la mostra temporanea inaugurata oggi presso il Museum Ladin Ćiastel de Tor a San Martino in Badia dal titolo “Fine corsa futuro – Il trenino della Val Gardena tra memorie e visioni”. L’esposizione ripercorre, grazie a modellini, documenti originali, video e oltre 100 foto, la storia del celebre trenino che vi transitava. Senza dimenticare i progetti per il futuro. La mostra temporanea rimarrà aperta sino al 31 ottobre prossimo.

Costruito durante la prima guerra mondiale per fornire il fronte di approvvigionamenti e materiale bellico, il trenino della Val Gardena fece il suo primo viaggio 95 anni fa, nel febbraio del 1916, e funzionò sino a maggio del 1960, quando fu soppresso a causa degli ingenti costi che avrebbero caratterizzato l’ammodernamento di tutto il tracciato.

La mostra “Fine corsa futuro – Il trenino della Val Gardena tra memorie e visioni” proposta dal Museum Ladin Ćiastel de Tor descrive le tappe salienti della storia di questo fantastico trenino, progettato già nel lontano 1906 sia per motivi turistici che economici, in quanto utile mezzo di trasporto delle sculture il legno prodotte in Val Gardena.

All'epoca il progetto tuttavia naufragò per mancanza di fondi, tornando d’attualità allo scoppio della 1° Guerra Mondiale. In quel periodo, nell’arco di pochi mesi le autorità austriache costruirono, infatti, una ferrovia a scartamento ridotto per portare materiale al fronte sulle Dolomiti. Dopo la guerra il trenino passò alle ferrovie dello Stato italiano che lo gestì sino alla dismissione della linea, nel 1960.

Grazie a progetti e documenti originali relativi alla costruzione della via ferrata, a oggetti storici, tra cui i biglietti delle prime e delle ultime corse effettuate, e a oltre 100 fotografie, l’esposizione del Museum Ladin immerge il visitatore nel periodo in cui il trenino era attivo e nell’ambiente che vi ruotava intorno.

Delle installazioni video rievocano testimonianze e ricordi relativi a persone che lavorarono sulla tratta ferroviaria. La riproduzione di un posto a sedere del trenino con finestrino “touch-screen” permette di effettuare un curioso viaggio virtuale lungo il tracciato dell’epoca, dove i vagoni procedevano ad una velocità massima di 18 km/h (in discesa).

Completano l’ambientazione alcuni modellini in scala 1:87, tra cui spiccano la locomotiva denominata “The Rocket”, una delle prime costruite dai pionieri George e Robert Stephenson, una riproduzione della stazione di Ortisei e un bassorilievo della locomotiva R 410 prodotta nel 1916 dalla Krauss & C. di Linz, che percorse per innumerevoli volte il tragitto da Chiusa a Plan. E’ inoltre esposto un modellino della locomotiva che viaggiava da Bolzano fino al Renon, su una tratta ferroviaria risalente al 1907.

La mostra approfondisce altri interessanti aspetti legati al trenino della Val Gardena. Vengono spiegate le caratteristiche di viadotti, ponti e gallerie che ne caratterizzavano il tracciato, descritte le peculiarità tecniche della locomotiva, ma anche ricordate le sciagure e le disgrazie accorse tra il 1916 ed il 1960. Particolare attenzione è riservata agli aspetti più strettamente storici relativi alla costruzione della tratta ferroviaria, effettuata da oltre 5.000 prigionieri russi.

Per finire, non vengono trascurati progetti e visioni di chi vorrebbe nuovamente vedere passare un trenino lungo la valle.

L’esposizione “Fine corsa futuro – Il trenino della Val Gardena tra memorie e visioni” rimarrà aperta al pubblico dal 28 maggio al 31 ottobre 2011 al Museum Ladin Ćiastel de Tor a San Martino in Badia per spostarsi poi, dall’ 11 novembre 2011 al 5 febbraio 2012, a Selva di Val Gardena presso il centro culturale Tublà da Nives.

Hanno preso parte alla cerimonia di inaugurazione Othmar Parteli, direttore della Ripartizione Musei, Heinrich Huber, presidente del Comitato scientifico del museo, Peter Mussner, sindaco di Selva di Val Gardena, Stefan Planker, curatore della mostra e direttore del Museum Ladin Ćiastel de Tor ed Elfriede Perathoner, autrice dei testi della mostra.

Per ulteriori informazioni: Museum Ladin Ćiastel de Tor,    via Tor, 65 San Martino in Badia; Tel. 0474 524020,  web www.museumladin.it, e-mail: info@museumladin.it.

 

FG


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