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News 2015

Giornata del cinema femminile il 22 marzo

La Commissione provinciale per le pari opportunità e il Servizio Donna per il 22 marzo 2011 organizzano assieme al Filmclub, in via Dr. Streiter a Bolzano, una giornata del cinema femminile con film sulla situazione delle donne oggi e dei movimenti femministi del recente passato. Saranno presentati un film in tedesco ed un documentario in italiano. In sala presente la regista tedesca Tatjana Turanskyj.L'ingresso è libero.

Il manifesto del film "Eine flexible Frau"

Nell'ambito della Giornata del cinema femminile martedì prossimo 22 marzo 2011 presso il Filmclub, in via Dr. Streiter a Bolzano, saranno presentati il film della regista tedesca Tatjana Turanskyj "EINE FLEXIBLE FRAU" (Una donna flessibile) e il documentario in lingua italiana "VOGLIAMO ANCHE LE ROSE" di Alina Marazzi. Le proiezioni rientrano nella serie di iniziative poste in essere dalla Commissione provinciale per le pari opportunità per il mese di marzo 2011 in occasione del centenario della Festa della Donna.
  
- ore 19.00 "EINE FLEXIBLE FRAU" di Tatjana Turanskyj 

Il fim propone la storia di Greta che dopo aver perso il lavoro trova occupazione presso un call center trovandosi inadeguata; altro poblema da affrontare il recupero della la sua identità di donna e di madre. La regista racconta oltre all'inquietante fenomeno del call center l'imperante follia modernizzatrice e i modi con cui essa si irradia sulle nostre abitudini, sui rapporti sociali, sul linguaggio e sull'urbanistica.
Tutto incentrato su questo solo personaggio, il film di Tatjana Turanskyj riesce a costruirsi come un ritratto tragicomico della modernità, o meglio un dramma sobrio e beffardo sul senso della precarietà professionale ed esistenziale.

- ore 21.00 "VOGLIAMO ANCHE LE ROSE" di Alina Marazzi.

La regista documenta il cambiamento portato in Italia dal movimento femminista. Il film è fatto di materiali eterogenei: cinecronache, dibattiti TV, film indipendenti, disegni animati, immagini di fotoromanzi, filmini in Super 8, pubblicità e 3 diari di donne scritti nel '67, nel '74 e nel '78-'79, trovati nell'Archivio Nazionale dei Diari di Pieve Santo Stefano (AR) e letti dalle voci di 3 attrici (Anita Caprioli, Teresa Saponangelo e Valentina Carnelutti). Il racconto è una rievocazione e un'indagine sullo scenario dei movimenti femminili e femministi del ventennio 1960-79. Si snoda su 2 linee narrative che s'intersecano tra loro come i due poli di una dialettica tra pubblico e privato. Sul versante pubblico: la trasformazione dei modelli socioculturali per opera delle lotte femministe e civili sul divorzio, l'aborto, la contraccezione, la violenza sessuale. Sul versante privato: i racconti in prima persona di 3 donne provenienti da ambienti e culture diverse.

SA

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