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Rete sismologica: tre nuovi punti di misura in Alto Adige

Un progetto transfrontaliero che prevede la creazione di una rete sismologica per monitorare l’area delle Alpi Orientali con apposite stazioni di rilevamento è in corso nel quadro di un’iniziativa Interreg Italia-Austria e prevede per l’Alto Adige la realizzazione di tre nuove stazioni di misurazione a Vipiteno, Silandro e San Candido. Il punto dell’attuazione è stato fatto oggi (22 settembre) a Bolzano nella conferenza con gli esperti di Alto Adige, Tirolo e Friuli Venezia Giulia.

Si chiama “HAREIA - Historical And Recent Earthquakes in Italy and Austria” la rete sismologica finanziata dal progetto Interreg IV tra Italia e Austria discussa a Bolzano dagli esperti sismologi delle regioni interessate, riuniti per valutare i risultati sinora ottenuti grazie alla rete sismologica. Il progetto finanziato da Interreg IV ha lo scopo di svolgere una ricerca e un’analisi dei terremoti storici e recenti ma anche di avviare l’ampliamento della rete sismologica.

Il catalogo transfrontaliero di terremoti permetterà una valutazione del pericolo attuale di terremoti e favorirà la creazione di piani di pronto intervento coordinati per la Protezione civile, mentre l’ampliamento della rete sismologica migliorerà il sistema transfrontaliero creato tra il 2001 e il 2007. Attualmente l’Alto Adige può contare su sei punti di misura: nella sede della Protezione civile a Bolzano, sul Colle, a Monte Cavallo, sopra Laudes in Venosta, sulle Vedrette di Ries in vale Aurina e a Sonvigo in val Sarentina. Grazie a questo nuovo progetto si aggiungeranno tre stazioni, dislocate negli ospedali di Silandro, Vipiteno e San Candido, strutture già allacciate alla rete radio. "Si tratta di impianti tipo strong motion con sensori particolarmente adatti per la registrazione di terremoti e per la precisione nella loro localizzazione nell'area transfrontaliera", ha spiegato il direttore dell’Ufficio provinale geologia e prove materiali Ludwig Nössing.

Al progetto, accanto all’Ufficio provinciale geologia, sono impegnati la Ripartizione protezione civile del Tirolo, la Protezione civile di Palmanova in Friuli e l’ARPAV (Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale) del Veneto. Avviato nell’aprile 2009, il nuovo progetto si concluderà a marzo 2012. I costi previsti sono di un milione di euro, la Provincia di Bolzano compartecipa con 261.000 Euro.

pf


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