Attualità
Scuole dell'infanzia: dall'Islanda per scoprire il modello altoatesino
Nei giorni scorsi 50 insegnanti islandesi hanno visitato le scuole “Città dei Bambini”, “Casanova” e “Girasole” a Bolzano. Vettorato: “modello apprezzato anche lontano dai nostri confini".
Gli insegnanti delle scuole dell’infanzia islandesi si confermano molto interessati al modello altoatesino. Già lo scorso maggio, un gruppo di 22 docenti aveva visitato due strutture nel capoluogo altoatesino. Quest’anno altre due delegazioni di docenti provenienti dalla seconda isola maggiore d’Europa hanno scelto l’Alto Adige come meta del proprio soggiorno-studio. “È un segno che il modello organizzativo delle scuole dell’infanzia altoatesine è molto apprezzato anche fuori dai nostri confini”, sottolinea l’assessore all’Istruzione e Formazione, Giuliano Vettorato. “Il merito va ascritto principalmente a tutto il personale che opera nelle scuole dell’infanzia sul territorio".
Visita a tre strutture del capoluogo
Il personale della “Leikskólinn Sjonarholl” di Höfn, una piccola località portuale nel sud-est dell’isola, ha visitato la scuola dell’infanzia “Città dei Bambini” di Bolzano, le cui numerose proposte didattiche in ambiente esterno hanno stimolato un interessante confronto tra i rispettivi metodi educativi e le attività didattiche realizzate nella quotidianità con i bambini. Il giorno seguente è stato il turno degli insegnanti della “Leikskólinn Ugluklettur” di Borgarnes, cittadina situata a circa un’ora di distanza dalla capitale Reykjavík, che hanno visitato le scuole dell’infanzia “Casanova” e “Girasole”, restando particolarmente sorpresi dalle dimensioni degli spazi a disposizione dei bambini e apprezzando molto l’offerta plurilingue presente nelle scuole dell’infanzia. “Questo grande interesse rappresenta per la Direzione Provinciale delle scuole dell’infanzia in lingua italiana una conferma della qualità dei servizi all'interno delle strutture della nostra provincia, oltre che un riconoscimento per il lavoro svolto dal personale pedagogico nel corso degli anni”, spiega la direttrice provinciale Manuela Pierotti.
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