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Coronavirus: nessuna conseguenza in Alto Adige dai nuovi regolamenti
Il Governo italiano ha presentato oggi alle Regioni e alle Province autonome le nuove misure previste nel campo dell'istruzione. Kompatscher: "I regolamenti altoatesini restano in vigore" .
In merito alla gestione della pandemia in Italia è previsto a breve il primo decreto del presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi. Al più tardi questo sabato 6 marzo entrerà in vigore il nuovo provvedimento, in concomitanza con la scadenza dei provvedimenti attualmente in vigore a livello nazionale. Oggi (2 marzo) la ministra agli Affari regionali Mariastella Gelmini, il ministro alla Salute Roberto Speranza e il ministro all'Istruzione Patrizio Bianchi hanno illustrato ai presidenti di Regioni e Province autonome come il Governo intende gestire il settore della scuola e dell'istruzione a fronte della pandemia. "Le misure messe in atto nelle ultime settimane in Alto Adige sono già in linea con le norme nazionali che stanno per essere adottate" spiega il presidente della Provincia Arno Kompatscher al termine della riunione che si è svolta in videoconferenza. "Le disposizioni in vigore in Alto Adige possono dunque restare invariate, sia quelle valide a livello provinciale che quelle locali relative ai Comuni con casi di variante sudafricana" aggiunge.
All'origine della nuova linea nazionale vi è l'incremento dei casi di nuove varianti, più contagiose e in alcuni casi anche più aggressive nel decorso della malattia. La variante inglese è ormai diffusa ampiamente su tutto il territorio nazionale, ha riferito il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS) Silvio Brusaferro, mentre la variante brasiliana specialmente nell'Italia centrale. La variante sudafricana invece resta per ora confinata in alcuni territori, fra cui - come noto - anche l'Alto Adige.
Didattica a distanza per le zone rosse
Nel settore della istruzione in Italia fino a questo momento le zone gialle e quelle arancioni potevano svolgere le lezioni delle scuole di ogni ordine e grado in presenza, mentre nelle zone rosse la didattica in presenza è riservata solo agli studenti fino alla prima media. Per gli studenti delle scuole di ordine superiore in queste zone la didattica si svolge invece a distanza. In futuro invece nelle zone rosse la didattica a distanza dovrà essere applicata a tutte le classi di tutte le scuole di ogni ordine e grado.
Particolarmente discussa nel corso della riunione odierna è stata l'ultima misura in relazione alla sua applicazione anche in altri casi. La bozza del decreto attualmente in lavorazione prevede infatti che i Presidenti delle Regioni o Province autonome possano disporre la didattica a distanza anche nelle aree, anche di ambito comunale, nelle quali vigano già misure stringenti di isolamento in ragione della circolazione di varianti di Sars-CoV-2 connotate da alto rischio di diffusività o da resistenza al vaccino o da capacità di indurre malattia grave. La medesima misura può essere inoltre applicata dai Presidenti di Regioni e Province autonome a singole aree nelle quali l'incidenza cumulativa settimanale dei contagi sia superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti oppure in caso di motivata ed eccezionale situazione di peggioramento del quadro epidemiologico.
ASP/gst/sf