Attualità
DRIN, nuovo regolamento per l’utilizzo dello spazio di coworking
Un regolamento disciplinerà l’utilizzo dello spazio di coworking. Utilizzo gratuito ad associazioni e persone fisiche per attività gratuite. Vettorato: "Ottimo esempio di welfare culturale".
DRIN è lo spazio di coworking gestito dall’Ufficio politiche giovanili della Ripartizione provinciale cultura italiana. Inaugurato il 15 novembre 2019 come spazio sperimentale per mostrare "in piccolo" alla cittadinanza ciò che saranno in grande i servizi offerti dall’edificio Ex Telefoni di Stato una volta che verranno riqualificati, ha riscosso da subito interesse da fasce giovanili non intercettate dalla tradizionale offerta culturale del territorio. Studenti universitari, giovani professionisti della cultura, partite iva delle imprese creative e artigiane, nuovi professionisti di settori come il social marketing, i data analytics e tanti altri hanno trovato in DRIN una realtà nuova nel panorama locale, in grado di rispondere alle loro esigenze specifiche.
I numeri di DRIN
Da novembre 2019 fino ad oggi, considerando le due chiusure legate alla pandemia da coronavirus sono più di 1.000 le persone che sono entrate nello spazio DRIN. Diverse sono le associazioni e i soggetti del territorio che hanno deciso di portare a DRIN più di trenta eventi e incontri che continuano, in questo momento di lockdown, online sui canali social (Facebook e Instagram) dello spazio.
Una via innovativa
La Giunta provinciale, su proposta dell’assessore alla cultura italiana Giuliano Vettorato e della Ripartizione cultura italiana, ha definito nel corso dell'ultima seduta il nuovo regolamento. Partendo dal presupposto che è interesse prioritario dell’amministrazione far funzionare a pieno regime lo spazio, garantendo ampia partecipazione di giovani e di pubblico, si è scelto di garantire l’utilizzo gratuito del DRIN ad associazioni e persone fisiche attive nel settore culturale e creativo per attività gratuite per il pubblico e senza scopo di lucro. "La gratuità – evidenzia l’assessore Giuliano Vettorato – nasce dalla stima del controvalore culturale e sociale che le attività che vi si svolgeranno saranno in grado di generare a vantaggio dei giovani utenti, di tutti i residenti del quartiere e di tutta la società. Il regolamento del DRIN rappresenta quindi una buona pratica di welfare culturale che mette in atto un patto tra pubblica amministrazione e cittadini".
ASP/tl