Attualità
Si chiama DRIN il progetto di co-living all'ex Telefoni di Stato
Illustrato il progetto di cohousing e coworking DRIN che trova spazio nell'edificio ex Telefoni di Stato. I lavori dell'Infopoint termineranno a settembre.
Si chiamerà DRIN il nuovo progetto di co-working e co-housing che sarà ospitato nell’edificio ex Telefoni di Stato a Bolzano. I contenuti dell’iniziativa sono stati illustrati stamani (28 maggio) negli spazi ancora da ristrutturare del palazzo di Corso Italia.
Dopo il Cohousing Rosenbach inaugurato lo scorso anno a Oltrisarco, con gli imminenti lavori di risanamento del piano terra prende formalmente il via il nuovo progetto “destinato a tutti coloro che cercano un luogo di creatività e contaminazione continua”, ha detto il capo dipartimento Paolo Montagner, chiamato a fare le veci dell’assessore Christian Tommasini, infortunatosi ieri durante una gara sportiva.
Il nome DRIN è stato suggerito dagli studenti della Libera università di Bolzano. “Da un lato – ha spiegato la studentessa Carla Ferrari - rievoca la precedente funzione riproducendo il suono dei telefoni di un tempo, e dall’altro, in tedesco suona come un invito ad entrare all’interno: drin significa, appunto, dentro”.
“Il progetto si svilupperà nel tempo – ha continuato Montagner - e abbiamo iniziato a lavorarci con l’aiuto delle consulte giovani della Provincia, di alcune associazioni del territorio che si occupano di questi argomenti e con gli studenti del corso di Eco-social design della Libera Università di Bolzano. La cultura diventa, nella sua accezione più innovativa, un pretesto per la creazione di nuovi legami fra le persone che generano un maggior senso di appartenenza ai luoghi e alla comunità”.
L’edificio, che ha una superficie complessiva di 3.000 metri quadri, risale agli anni ’60. L’idea promossa dalla Giunta e portata avanti della Consulte giovani prevede l’insediamento di un centro per la promozione della cultura e la creatività giovanile con uno spazio di co-working e uno di co-housing. In Italia e all’estero progetti simili hanno preso il nome di co-living in quanto permettono la creazione di piccole comunità di giovani che lavorano nel campo culturale e creativo. .
Il progetto prevede una prima fase di avvio con l’apertura dell’Infopoint al piano terra. Stando al programma, i lavori termineranno a fine settembre. Lo spazio di circa 200 metri quadri ospiterà quindi due mostre: una promossa dal gruppo di giovani che ha avviato con la Consulta la conoscenza delle buone pratiche di spazi analoghi a livello europeo e una prodotta dal corso di Eco social design di UNIBZ che ha lavorato sull’Infopoint nel corso dell’ultimo semestre. “Abbiamo elaborato le nostre proposte - ha spiegato Nicholas Santini - dopo aver visitato esperienze di co-working e co-housing in Puglia, a Milano e a Berlino. Abbiamo raccolto le immagini e varie interviste in un video che sarà proiettato durante la mostra”.
Lo spazio accoglierà però anche progetti promossi dalle organizzazioni giovanili del territorio e un’area di co-working ad uso delle associazioni. I costi per la realizzazione dell’Infopoint ammontano a circa 155.000 euro. La progettazione è stata affidata all’architetto Stefan Delago. Considerando i tempi per la gara di progettazione, l’elaborazione del progetto e l’appalto dei lavori, il cantiere per la ristrutturazione dell’edificio – costo complessivo, 6 milioni - dovrebbe essere aperto entro un paio d’anni per concludersi entro il 2022.
USP