Attualità
Docenti precari nella scuola italiana
Nuovo incontro operativo tra tecnici dell’Intendenza scolastica, sindacati e docenti precari per individuare soluzioni concrete e condivise.
Si è svolto oggi il secondo degli incontri programmati fra l’Intendenza scolastica italiana, i sindacati e i docenti precari, per individuare proposte concrete che permettano di risolvere il problema degli insegnanti precari nella scuola italiana della provincia, a seguito della riforma della Buona Scuola.
Il primo tavolo di lavoro si è tenuto il 27 settembre e, dopo alcuni chiarimenti tra le parti coinvolte, i rappresentanti della scuola italiana avevano raccolto le proposte di docenti e sindacati ed avevano istituito un tavolo di lavoro tecnico-politico, nel quale esaminare nei dettagli le proposte emerse, con lo scopo di individuare percorsi realmente percorribili, una volta confermati alcuni dettagli nella Legge di stabilità.
L’incontro di oggi aveva dunque come obiettivo l’esame delle diverse proposte, con il supporto di approfondimenti numerici, estrapolazioni di dati, simulazioni e proiezioni sui possibili scenari elaborati dall’Intendenza scolastica. I tecnici del settore, insieme all’assessore Tommasini ed alla sovrintendente Minnei, hanno analizzato in particolare alcune ipotesi, tra quelle emerse, che sembrano essere più realizzabili delle altre.
Tra le soluzioni vagliate, quella di utilizzare un certo numero di docenti per alcuni progetti particolari, soprattutto in quelle classi di concorso dove l’elevato numero di insegnanti inseriti in graduatoria non consentirebbe la regolarizzazione in tempi brevi, nonché la verticalizzazione di alcuni insegnamenti, operazione questa già possibile grazie alle Legge Omnibus.
L’assessore Tommasini ha ribadito “l’impegno dell’amministrazione provinciale, che dal 2008 ad oggi, diversamente da quanto è accaduto nel resto d’Italia, ha potuto assumere a tempo indeterminato oltre 700 insegnanti, grazie alla autonomia di cui godiamo, che permette di individuare quote supplementari di docenti da mettere a disposizione della scuola locale”.
La sovrintendente ha sottolineato come siano “costanti i contatti con il Ministero dell’Istruzione, per fare in modo che anche a livello centrale si tenga conto della particolare situazione che vivono i docenti precari della nostra provincia”.
“Certo, -concordano Tommasini e Minnei- non sarebbe realistico pensare che una tale situazione si risolva in tempi brevissimi e neppure è possibile ipotizzare un aumento delle risorse che non corrisponda ai bisogni effettivi della scuola. Sarà necessario incontrarci nuovamente con i componenti del tavolo di lavoro dopo l’approvazione del bilancio provinciale e dopo aver portato a termine i confronti con il Ministero, in modo che la discussione possa procedere su un piano più concreto, sia dal punto di vista delle misure adottabili che delle tempistiche”.
USP