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Un centro di eccellenza per la Formazione professionale italiana
Si è svolto, per iniziativa dell’assessore provinciale Christian Tommasini, un sopralluogo ai nuovi laboratori in fase di realizzazione presso il Centro di Formazione professionale “Luigi Einaudi” di Bolzano al quale hanno preso parte numerosi dirigenti scolastici. La struttura, una volta ultimata, ospiterà 16 laboratori. L'investimento previsto per l’opera è di 25 milioni di euro.
Grazie ai 16 nuovi laboratori, che secondo le previsioni saranno ultimati nel prossimo gennaio, il Centro di Formazione professionale "Luigi Einaudi" di Bolzano diventerà un vero e proprio centro di eccellenza provinciale per quanto riguarda la formazione e l'aggiornamento delle nuove generazioni.
L'architetto Carlo Azzolini progettista della struttura assieme al collega Klaus Kompatscher, ha illustrato nel corso della visita le principali caratteristiche strutturali del nuovo centro i cui lavori sono iniziati nel 2012. I nuovi laboratori dei vari settori sono dotati delle più moderne strumentazioni e consentiranno agli studenti ed a coloro che seguiranno i corsi serali di aggiornamento e formazione sul lavoro di operare utilizzando il meglio della tecnologia attualmente disponibile.
A questo proposito l'assessore provinciale alla scuola e formazione di lingua italiana ed ai lavori pubblici, Christian Tommasini sottolinea che "Il Centro ‘Luigi Einaudi' grazie ai nuovi laboratori all'avanguardia sarà un punto di riferimento fondamentale per la formazione professionale a livello provinciale, sia per quanto riguarda la formazione dei giovani che per l'aggiornamento tecnologico dei lavoratori e delle aziende locali. Il Centro svolgerà, inoltre, un ruolo molto importante per rafforzare l'interazione tra la formazione e la scuola, anche nell'ottica della riforma scolastica che prevede periodi di formazione pratica e di stage per tutti i cicli scolastici".
I nuovi laboratori si collocano al fianco nord del tratto aule del Centro di formazione professionale Luigi Einaudi, che si presenta come una forte mole in laterizio rosso tra il campo di atletica davanti e il Virgolo sullo sfondo. Il progetto prevede la costruzione di 16 laboratori circa 300 mq l'uno, organizzati su 4 piani, distribuiti da un ampio atrio, serviti da ampi montacarichi di notevole portata e dotati di uscite di sicurezza situate all'estremità opposta.
Al piano terra sono posizionati i laboratori più "pesanti" di saldatura, torneria e controllo numerico. Per potere dare accessibilità anche ai laboratori di auto meccanica, situati al primo piano, il progetto approfitta del dislivello di via Castel Flavon per creare un terrazzo di accesso diretto alle officine. Ai piani secondo e terzo sono collocati i laboratori più "puliti" di grafica ed elettrici/elettronici. Gli impianti di aspirazione saldature e gli impianti di ricambio aria, che richiedono notevoli volumi, sono collocati in copertura e collegati ai singoli laboratori attraverso ampi cavedi verticali.
L'illuminazione è a led e in copertura è sistemato un impianto fotovoltaico che copre i consumi quotidiani. L'architettura riprende il motivo del mattone pieno, ma lo tratta con una diversa finitura, spaccandolo a metà e mettendo in evidenza il lato ruvido. Il laterizio è usato sui lati corti dell'edificio con ampie superfici chiuse, in contrasto con le facciate vetrate e aperte dei lati lunghi.
I vani scale e i montacarichi sono in calcestruzzo a vista. L'investimento previsto per l'opera, con una cubatura totale di 50.000 mc e superfici per piano di 11.000 mq, è di 25 milioni di euro.
Hanno preso parte alla visita oltre ai numerosi dirigenti scolastici, l'intendente, Nicoletta Minnei, il direttore della Ripartizione formazione professionale, Renzo Roncat, il direttore dell'Ufficio tecnico, Graziano Barco.
FG