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Tommasini e Achammer presentano ddl: pluralità e cooperazione nella cultura

Ampliare il panorama di strumenti di finanziamento e di beneficiari, garantire un testo organico, ridurre la burocrazia: sono tra gli obiettivi del nuovo disegno di legge provinciale sulla promozione della cultura, approvato dalla Giunta provinciale su proposta degli assessori Christian Tommasini, Philipp Achammer e Florian Mussner e illustrato oggi (28 maggio) a Bolzano.

Gli assessori Tommasini e Achammer alla presentazione del nuovo ddl (Foto USP/mb)

Con le basi giuridiche risalenti al 1958, la promozione della cultura andava adeguata ai tempi attraverso una nuova legge organica, hanno ricordato a Palazzo Widmann gli assessori Tommasini e Achammer, che con il collega Mussner hanno elaborato il ddl approvato dalla Giunta nel'ultima seduta. Un testo che nasce dall'importanza che lo Statuto di autonomia riconosce allo sviluppo della cultura e alla tutela dei gruppi linguistici, ma che fa subito un esplicito riferimento a tutte le persone che vivono in Alto Adige. Un disegno di legge nel segno della promozione della molteplicità e della cooperazione tra le culture, quindi, e diretto anche a contrastare attività discriminatorie, razziste o xenofobe.

"Una legge importante - ha detto l'assessore Tommasini - perché cultura e formazione sono al centro dello sviluppo sociale ed economico. Assieme abbiamo costruito un testo snello, che fissa le linee di indirizzo, che riconosce la pluralità culturale in Alto Adige e vuole aumentare la partecipazione dei cittadini agli eventi." L'assessore Achammer ha ricordato che la nuova legge "amplia la gamma degli strumenti di sostegno e introduce la possibilità di un finanziamento pluriennale, che garantisce la programmazione delle attività culturali."

Molteplici e ben definiti gli obiettivi del disegno di legge ricordati da Tommasini e Achammer: fornire un testo chiaro e sintetico a quanti operano nel settore culturale; raccogliere e integrare in un unico testo organico varie disposizioni disseminate in sette leggi provinciali e abolire leggi ormai superate; ancorare il diritto all'espressione e alla partecipazione culturale nonché riconoscere la promozione della cultura come investimento pubblico; ampliare la cerchia dei beneficiari ammessi riconoscendo, come operatori culturali, precise aree selezionate dell'economia creativa; sostenere volontari, associazioni ma anche le attività professionali (case editrici, spettacoli dal vivo, cinema); rivalutare le consulte culturali, assegnando loro una funzione di consulenza negli indirizzi generali di politica culturale.

Nell'ottica della semplificazione voluta dalla Giunta, il disegno di legge prevede una riduzione della burocrazia sia in fase di domande che di rendicontazione, e garantisce maggiore sicurezza nella pianificazione attraverso i sostegni pluriennali in casi specifici. Viene anche regolata la procedura nei casi in cui la Provincia intenda ricorrere a sponsorizzazioni per iniziative educative e culturali. Il ddl inoltre autorizza la Provincia a costituire fondi di garanzia per facilitare l'accesso al credito da parte delle organizzazioni e per incentivare l'occupazione giovanile, compresa la possibilità di concedere agli artisti contributi, sussidi e sussidi di qualificazione, anche sulla base di bandi. Dopo il primo ok della Giunta il ddl viene approfondito anche nella discussione pubblica e sul web prima di approdare a giugno in commissione nel Consiglio provinciale. Per ampliare il budget culturale - che la Giunta ha comunque mantenuto invariato evitando tagli - gli assessori hanno inoltre già avviato il lavoro per coordinare meglio i finanziamenti tra Provincia e Regione, evitando doppioni, e per favorire la programmazione di precise attività rispetto ai contributi a pioggia.

 

pf

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