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Inaugurato Infopoint su nuove vetrate Chiesa di S. Domenico a Bolzano

L'Infopoint al Centro culturale Trevi che documenta le fasi del progetto per le nuove vetrate artistiche della Chiesa di S.Domenico a Bolzano, è stato inaugurato oggi, 19.03, dall'assessore provinciale Christian Tommasini, Alessandro Cuccato e gli artisti di Vetroricerca, nonché don Mario Gretter per la Parrocchia.

L'assessore Tommasini ha inaugurato Infopoint su nuove vetrate Chiesa di S. Domenico a Bolzano assieme a don Gretter (sx) e Cuccato di Vetroricerca (dx) - Foto: USP/M.Diquirico

Grazie ad un progetto didattico, sostenuto dal Fondo Sociale Europeo e finanziato dal Dipartimento Cultura italiana della Provincia nella fase realizzativa, la Chiesa di San Domenico in piazza Domenicani a Bolzano viene dotata di nuove vetrate artistiche. Le vetrate vengono realizzate in questi giorni da Vetroricerca, il centro sperimentale per le tecniche della lavorazione del vetro di Bolzano, che si è avvalso della consulenza storico artistica della Ripartizione ai Beni culturali della Provincia e della Parrocchia della Chiesa di San Domenico.
"Le nuove vetrate nella chiesa di San Domenico di Bolzano, come ha fatto presente l'assessore Tommasini, si inseriscono nel progetto di ‘Arte nel Territorio' voluto e sostenuto dal Dipartimento alla Cultura in lingua italiana con l'obiettivo preciso di rivalorizzare un luogo pubblico ad ampia frequentazione. Nella Chiesa di San Domenico si riuscirà in questo modo a realizzare il felice connubio tra patrimonio storico e ricerca artistica contemporanea. La creazione artistica ha una nuova collocazione essendo inserita nel tessuto urbano e diventando così patrimonio di tutti i cittadini. Le vetrate saranno armoniosamente inserite nel contesto generale, coerenti con l'architettura esistente dove la luce è vera protagonista. Le nuove vetrate per la chiesa di San Domenico, che la scuola di Vetroricerca andrà a realizzare, saranno delle vere e proprie sculture di luce create con la tecnica della ‘pasta di vetro'. Il risultato sarà sicuramente sorprendente, proprio per la capacità di esprimere l'unione tra abilità del passato e concetto interpretativo di assoluta contemporaneità. L'installazione di questo info-point offre la possibilità a tutti di seguire il "work in progress" del questo progetto che avrà il suo momento ufficiale giovedí 16 aprile 2015, alle ore 18.00, nella Chiesa di San Domenico, in piazza Domenicani a Bolzano.

Dopo il restauro avvenuto nel 2007, la Chiesa dei Domenicani necessitava di un'armonizzazione di alcuni suoi elementi con il nuovo contesto edilizio. I lavori ad opera di Adriano Salvoni e dell'architetto Luciano Bardelli non avevano risolto il problema estetico del tamponamento parziale che le vetrate della facciata ovest avevano subito nel 1700, quando l'edificio era stato ampliato dai frati Domenicani per costruire l'annesso seminario, l'attuale Conservatorio di musica.

In seguito ad una espolorazione preventiva, la scelta definitiva per risolvere questo nodo critico è caduta sul progetto di Lucia Pagnoni che ha ricercato una coerenza formale con le linee delle volte poste nella navata ovest proponendo la continuazione in vetro della parete e delle costole in gesso, in modo tale però da legarsi all'architettura preesistente, alla liturgia e alla ricerca artistica contemporanea.

Nelle vetrate di destra e di sinistra, le linee che si incrociano in alto intendono rappresentare la figura dell'albero. La vetrata centrale, invece, propone una croce e una stella a otto punte posta alla sua base, la croce quale immagine del Redentore cui la chiesa è dedicata, la stella quale simbolo della predestinazione di S. Domenico (e dell'Ordine dei Domenicani, ma anche del culto di Venere e della fertilità).

Sorprendenti gli esiti, proprio per il connubbio di abilità del passato e concetto interpretativo di assoluta contemporaneità: un progetto coerente con l'architettura esistente, rispettoso del significato liturgico, pensato per consentire alla luce di essere protagonista assoluta.

Per realizzare le nuove vetrate viene utilizzata l'antica tecnica della "pasta di vetro" che ha un lungo processo di lavorazione con la modellazione dell'opera in argilla e, per alcuni dettagli, in cera. Gli stampi ottenuti vengono, quindi, inseriti nei forni e riempiti di vetro per giungere alla fusione. Come ha ricordato Alessandro Cuccato di Vetroricerca, sono stati utilizzati in totale 2mila chili di vetro-cristallo e realizzati 12 elementi che andranno a comporre le vetrate, del peso ciascuna di circa 700 chili; il finanziamento provinciale, come ha proseguito, è stato impiegato esclusivamente per l'acquisto dei materiali, mentre il lavoro è stato svolto a titolo gratuito. Alla fase di fusione segue il raffreddamento e poi il montaggio nei primi giorni di aprile 2015.

Il divenire del progetto, che abbina patrimonio storico e ricerca artistica contemporanea, è stato documentato con immagini realizzate dalla fotografa Claudia Corrent, visibili fino al 30 giugno 2015 presso l'Infopoint allestito presso il Centro Trevi, in via Cappuccini 28, a Bolzano, nei giorni: lunedì 14.30-18.30; martedì, mercoledì, venerdì10.00-12.30 e 14.30-18.30; giovedì 10.00-20.00. Per informazioni tel. 0471 300980

In aprile vi saranno anche conferenze e laboratori per approfondire varie tematiche.
Il 10 aprile alle ore 18.00 al Centro Trevi, in via Cappuccini 28 a Bolzano, Waltraud Kofler Engl, direttrice della Ripartizione Beni culturali, assieme a don Mario Gretter parleranno de "Il complesso dei Domenicani a Bolzano. Storia e Restauro"; il 17 aprile, alle ore 18.00, presso la medesima sede, Alessandro Cuccato e Silvia Levenson parleranno di "Vetroricerca Glas&Modern, il vetro artistico tra tradizione e innovazione".
L'11 ed il 18 aprile, dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00, invece, presso la sede di Vetroricerca, in via Innsbruck 29 a Bolzano, si terranno laboratori su "La 'Pasta di vetro', modellazione e colatura in stampo aperto". Per partecipare è necessaria la prenotazione presso il front office del Centro Trevi, in vai Cappuccini 28 a Bolzano. Il limite è di 15 partecipanti per ogni laboratorio.

SA

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