Attualità
La città che apprende: aperta ad Ora la due giorni per la Giornata dell'educazione permanente e delle biblioteche
Anche quest'anno gli Uffici per l'educazione permanente e le biblioteche delle Ripartizioni Cultura italiana e tedesca organizzano la giornata dell'educazione permanente e delle biblioteche con il titolo "La città che apprende". La manifestazione è stata aperta nel pomeriggio di oggi, giovedì 7 novembre 2013, presso la Biblioteca pubblica di Ora dall'assessora provinciale Sabina Kasslatter Mur anche a nome del collega di lingua italiana Christian Tommasini. Domani, venerdì 8 novembre 2013, appuntamento dalle 9.00 a Oltrisarco, nella sala Polifunzionale del Centro Civico.
La normativa provinciale sull'educazione permanente e sulle biblioteche, la LP 41/1983, ha sostenuto, da quando è entrata in vigore 30 anni fa, la creazione di un solido sistema di istituzioni qualificate che operano su tutto il territorio offrendo attività formative in tutti gli ambiti tematici. I dati delle ultime indagini ASTAT indicano, infatti, che 7 altoatesini su 10 ritengono molto importante continuare ad aggiornarsi ed apprendere e di questi 7, più di 5 hanno preso parte ad un'iniziativa nel 2012. Nell'ambito delle biblioteche in lingua italiana nel 2012 gli utenti iscritti ai tre sistemi bibliotecari (BIS, BCB, BPI) sono risultati 108.000, i prestiti 595.000 ed il patrimonio di documenti su vario supporto si è attestato intorno a 1.000.000. Questi numeri spiegano perché in Alto Adige la percentuale della popolazione di 6 anni e più che legge almeno un libro all'anno è di 60,4%, il valore più alto tra le regioni italiane la cui media è del 46,0%.
I risultati raggiunti spingono a riflettere, a questo punto, e a porre l'attenzione sulle modalità di apprendimento delle comunità. Come apprendono gli individui nelle loro comunità di appartenenza, in che modo gli enti locali promuovono occasioni di apprendimento, la formazione può contribuire alla tenuta sociale, in particolare in un momento di ridotte possibilità finanziarie? A queste e ad altre domande cercheranno di rispondere gli esperti ed i responsabili di workshops e progetti, già avviati con successo, che interverranno alle due giornate conventuali.
Come ha detto l'assessora provinciale Sabina Kasslatter Mur nell'aprire ufficialmente la manifestazione, biblioteche ed organizzazioni di educazione permanente seguono la vocazione di facilitare l'accesso ai cittadini alle informazioni, al sapere all'istruzione e cultura, fondamentali per la crescita personale, anche nei comuni e località minori.
Da parte sua l'assessore alla cultura italiana Christian Tommasini, che non ha potuto essere presente all'apertura dei lavori, sottolinea come la lettura rende più coscienti e consapevoli, più creativi, meno soggetti a pregiudizi e condizionamenti, e la parteciapazione ad iniziative di educazione permanente costituisce un fattore di sviluppo della persona durante tutto l'arco della vita.
Il tema attorno al quale nella giornata di oggi si incentreranno le riflessioni e le discussioni è l'inclusione nell'apprendimento di tutte le fasce sociali, in particolare di quelle solitamente molto lontane dalla formazione; Felicitas von Küchler, per anni collaboratrice del DIE (Deutsches Instituts für Erwachsenenbildung) a Bonn terrà una relazione dal titolo "Was ist Inklusion? Wollen wir sie fördern?" mentre Richard Stang, anche lui collaboratore del DIE, nella relazione "Kooperationen gestalten - Zusammenarbeit von Erwachsenenbildung und Bibliothek" parlerà della funzione delle biblioteche nella formazione lungo tutto l'arco della vita e delle possibilità di cooperazione con l'ambito dell'educazione permanente.
Maria Stella Rasetti, direttrice della Biblioteca San Giorgio di Pistoia, nel suo intervento "La biblioteca partecipata. Per gli utenti o con gli utenti" si concentrerà sul ruolo della biblioteca pubblica chiamata oggi a valorizzare il proprio contributo alla vita della comunità locale, agendo da catalizzatore della cultura di inclusione e di integrazione della pluralità. Secondo la relatrice la biblioteca, vero e proprio motore di apprendimento collettivo, costruisce comunità, genera alleanze e produce cittadinanza attiva.
Nel pomeriggio di oggi, 7 novembre, dalle ore 17.00, merita particolare attenzione per l'ambito di lingua italiana, il progetto "Open City Museum: Educazione all'intercultura e coesione sociale attraverso l'arte" presentato da Martha Jiménez, realizzato a Chiusa e rivolto in particolare al pubblico dei nuovi cittadini o a persone d'origine straniera che abitano a Chiusa, mirato a promuovere il dialogo interculturale e la partecipazione all'offerta culturale, a promuovere la conoscenza reciproca delle persone e a migliorare la coesione sociale.
Domani, 8 novembre, a Bolzano nella Sala polifunzionale del Centro Civico di Oltrisarco, si parlerà delle reti da intendersi come capacità di creare sinergie fra le varie strutture del territorio per promuovere momenti formativi e culturali. Dopo le relazioni di Stang e Rasetti, i workshops inizieranno alle 13.30.
Maria Stella Rasetti, insieme a Letizia Valli, responsabile di "Multiplo", Centro Cultura del Comune di Cavriago, terrà anche uno dei workshops, in programma e precisamente "Costruire una cultura delle alleanze tra pubblico e privato. Non sponsor, ma partner", che intende approfondire alcune tematiche, ritenute presupposti fondamentali per costruire una politica di alleanze duratura ed efficace, come ad esempio il tema dell'investimento pubblico sui servizi intesi come motore di benessere e di sviluppo delle comunità, oppure il tema della creazione di una mappa dei possibili alleati o della consapevolezza che la semplice presenza dei servizi culturali non è condizione sufficiente a innescare un processo di sviluppo territoriale.
Tra i workshop si ricorda il progetto "Punto Cultura Oltrisarco - Un'esperienza di formazione in rete in un quartiere cittadino", presentato da Giuliano Gobbetti, Presidente del Centro civico Oltrisarco, nonché dell'associazione Aessebi, e Luca Moresco, Direttore del Cesfor,. Il Punto Cultura Oltrisarco, nato grazie alla sinergie di 3 associazioni, (Cesfor, Aessebi e Club La Ruga) rappresenta un esempio riuscito di sinergie fra istituzioni del territorio, grazie alle quali gli abitanti di un quartiere della città hanno la possibilità di fruire momenti culturali e formativi, che spaziano dalla musica alle conferenze e alle presentazioni di libri.
Nel workshop "Il modello Nomi: euro zero a kilometri zero. Amministrare sobriamente cultura in era di spending review" l'Assessore alla Cultura del Comune di Nomi (Trento), Livio Bauer, presenta al pubblico il progetto realizzato con successo, nel suo Comune di 1300 abitanti seguendo l'imperativo "fare cultura senza soldi", e con il coinvolgimento e la messa in rete di tutte le istituzioni locali (biblioteche, autori locali, giovani musicisti rock, ensamble corali ed orchestrali, poeti, pittori autodidatti...).
SA