Attualità
Riforma delle superiori italiane, ok dal consiglio scolastico
Procede senza troppi intoppi, anche per gli istituti in lingua italiana, l'iter che porterà all'approvazione definitiva della riforma delle scuole superiori. Il consiglio scolastico provinciale, infatti, ha espresso parere favorevole sia sulle indicazioni di fondo della riforma, sia sul piano di distribuzione territoriale degli istituti.
Le due ultime sedute del consiglio scolastico provinciale, l’ultima delle quali convocata dal neo-eletto presidente Carlo Runcio, hanno rappresentato un ulteriore passo in avanti verso la definitiva delibera di Giunta, prevista per il 13 dicembre, che sarà l’atto conclusivo del percorso di approvazione della riforma della scuola superiore in Provincia di Bolzano. "Ritengo di particolare rilevanza - sottolinea l'assessore alla scuola italiana Christian Tommasini - il parere positivo espresso in merito alle indicazioni per i curricoli scolastici: si tratta di un passaggio necessario per ottenere il successivo assenso da parte del Consiglio nazionale della pubblica istruzione".
Il dibattito all'interno del consiglio scolastico provinciale, con numerosi interventi e osservazioni, è stato considerato "costruttivo" dall'assessore Christian Tommasini. "C'è stata soprattutto un'ampia condivisione - prosegue Tommasini - sulle indicazioni riguardanti i curricoli, alla cui stesura hanno contribuito una settantina tra docenti, ricercatori dell’Istituto Pedagogico in lingua italiana, dirigenti scolastici ed ispettori". Le modalità operative che hanno portato alla stesura del documento sono state illustrate dal coordinatore dei due principali gruppi di lavoro, l’ispettore Lorenzi, coadiuvato dal presidente Runcio, membro del gruppo di 5 dirigenti scolastici che si sono occupati dei quadri orario.
Durante gli incontri l’assessore Christian Tommasini ha illustrato i criteri di fondo che hanno portato alla proposta definitiva di distribuzione territoriale degli istituti, facendo riferimento ai numerosi confronti avuti a tutti i livelli con, sia a Bolzano che nelle zone periferiche. "Il nostro obiettivo era che la riforma non venisse vissuta come una cosa calata dall'alto - conclude Tommasini - per questo abbiamo cercato di coinvolgere il più possibile le parti interessate, ascoltando e valutando attentamente le proposte provenienti da tutti gli attori del mondo della scuola".
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mb