Nel ciclismo si ha sempre la paura matta di fare solo della cronaca e non della storia, di dover commentare risultati eccezionali o momenti infelici inseriti nel contesto divoratore dell'evento quotidiano. La storia del ciclismo su pista, del nostro ciclismo su pista è soprattutto passione e abnegazione, visto e considerato che nella nostra regione un vero e proprio velodromo non esiste e che nei suoi tre lustri di vita il Centro Pista Ussa ha dovuto sobbarcarsi lunghe trasferte, anche per il solo allenamento. Scorrendo i risultati incamerati dal "Centro" in poco più di tre lustri di attività si trovano grandi successi.
Il Centro Pista Ussa è stato utile nella promozione e nell'organizzazione e anche nell'indirizzare i corridori in una certa direzione per poter tesaurizzare meglio la loro attività.

Tanta gente illustre e non ha pigiato sui pedali in silenzio, faticando, sudando, osservando, sperando, soffrendo, facendo le corse su pista a chilometri e chilometri da casa. La storia del consorzio delle società ciclistiche è stata fatta attraverso tanti contributi, piccoli e grandi, da parte di tanti atleti. Tanti tasselli per un unico, grande mosaico. La storia è stata fatta, in molti casi, passando anche da cocenti sconfitte, utili a seminare, a imparare.

Poi i grandi successi, i frutti del lavoro dei singoli concimato dalle società, curato dal Centro.
I numeri sono significativi: oltre venti maglie azzurre, tre partecipazioni olimpiche con le eccezionali medaglia d'oro conseguita ai Giochi di Atlanta '96 e Sydney 2000 dalla favolosa Antonella Bellutti, un record olimpico, trentotto partecipazioni ai Mondiali, nove medaglie in rassegne iridate con due record, due Coppe del Mondo, dieci vittorie in Coppa del Mondo, due campionati Europei, ventiquattro titoli italiani individuali, diciassette campionati italiani a squadre, tre record italiani, tre Sei Giorni e poi tanti altri risultati.

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