L'hockey su ghiaccio é apparso in Alto Adige piuttosto tardi, quando a Milano e a Cortina lo si praticava già da anni. E' stato nella seconda metà degli anni Venti che si sono giocate le prime partite sul lago ghiacciato di Costalovara o ai Piani di Bolzano. Sull'esempio della squadra bolzanina, costituitasi nel gennaio 1927, nell'inverno successivo è stata formata, ad Ortisei, la prima squadra gardenese. Si giocavano incontri di due tempi.

L'hockey su ghiaccio viene accolto ufficialmente tra le altre specialità sportive nell'ambito della FISI (Federazione Italiana Sport Invernali), da cui nel dopoguerra si staccherà l'attuale FISG (Federazione Italiana Sport Ghiaccio). Milano monopolizza la scena fino ai primi anni '50. E' in un periodo di grande entusiasmo e passione, che l'hockey sopravvivendo tra mille difficoltà anche al conflitto mondiale riesce a svilupparsi anche nel Nord Est, regioni in cui attualmente l'hockey è più praticato e seguito. E' sulla pista di Campiglio che si disputano i primi incontri: si gioca ancora con un regolamento mutuato dal rugby, secondo il quale non è ammesso il passaggio in avanti, con mucchi di neve ai bordi del campo e giocatori che indossano camicie bianche e cravatte, pattini da artistico e praticamente nessuna protezione. Il ghiaccio deve essere pulito e lisciato ogni notte.

Da Campiglio, pista inadatta, per la distanza dalla città e la scomodità; si emigra prima in Via Vintola, poi in via Marconi (dove fanno la loro prima apparizione le balaustre alte, diventate obbligatorie), ma resta il problema non indifferente della disponibilità piena per soli due mesi l'anno. Si decide quindi di allestire una nuova pista nella parte più fredda della città, ai Piani, nella zona denominata "Siberia".

Il 7 novembre 1953 è probabilmente la data della svolta più importante nella storia dell'Hcb: s'inaugura, infatti, il Palazzo del Ghiaccio in Via Roma, nel padiglione 1 della Fiera di Bolzano; e proprio in quello storico padiglione 1 si giocherà per altri 40 anni, tra gioie e dolori.
Dal 1994 l'hockey trova spazio nel funzionale Palaonda allestito per i mondiali gruppo A di quell'anno. Il Bolzano arriva al 2000 con 16 scudetti. L'hockey in Alto Adige non si pratica solo nel capoluogo. Merano si fregia di due scudetti, il Gardena di quattro e in tanti centri e l'attività è notevole.
Tanti i campioni, le stelle che sono alternate sulle varie piste ghiacciate per la gioia degli spettatori, che un tempo, a Bolzano in via Roma, a Merano in via Mainardo (quando lo stadio era scoperto) e a Ortisei facevano lunghe file per acquistare i biglietti per le partite in prevendita.

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