Il ciclismo è approdato in Alto Adige fin dalla seconda metà dell'Ottocento. E', ad esempio, del 1895 la costituzione dello "Sterzinger-Radfahr-Verein", l'associazione dei ciclisti vipitenesi. Due anni dopo sul percorso Bolzano-Egna si disputò il primo campionato tirolese, vinto da un fiemmese.
Le strade all'epoca erano molto disagevoli : quelle di montagna oltretutto fino a tutti gli anni Trenta, e oltre, non erano asfaltate. Ciononostante le gite collettive e le gare erano frequenti. Con partenza e arrivo a Bolzano si disputarono negli anni Venti e Trenta giri del Latemar e della Mendola ; con partenza e ritorno a Merano gare che risalivano la Val Venosta e la Val Passiria. Erano frequenti le gare in circuito a Merano, sull'anello in terra battuta (800 metri) del Campo sportivo.

Il più forte ciclista altoatesino fu Riccardo Menapace, da Termeno, che nel 1936 vinse la Milano-Monaco di Baviera, partecipò al Giro d'Italia nel 1938 (tredicesimo, e quarto degli indipendenti), e nel 1938 al Giro fu costretto al ritiro per una caduta. Vinse i primi due Giri d'Austria, nel 1949 e 1950.
Quando si parla di ciclismo si pensa subito alle grandi corse e in particolare al Giro d'Italia che sulle cime dolomitiche ha vissuto momenti esaltanti, facendo scrivere pagine di storia. In provincia di Bolzano il Giro è arrivato diverse volte dalla sua nascita al 2000. In una occasione, nel 1964, ha preso il via.

Il primato spetta a Bolzano che ha ospitato una dozzina di arrivi di tappa (memorabile quello sulla pista in terra rossa del Druso con Coppi vincitore), seguono Merano, Selva Gardena, Corvara in Val Badia, Dobbiaco, il Passo Stelvio, Falzes, Val Senales. Il capoluogo ha ospitato la carovana rosa per la prima volta nel 1933 e l'ultima nel 1986. I "girini" sono arrivati per la prima volta in Alto Adige nel 1921 (tappa Milano-Merano, prima delle dieci frazioni di quella edizione, la quinta). Nel 1964 il multicolore serpentone ha preso il via dal capoluogo altoatesino per terminare la prima fatica a Riva del Garda.

MA il ciclismo su strada non è solo "Giro" è anche attività agonistica intensa, ricca di successo, con tante gare memorabili negli anni '50, '60 e via dicendo. Tanti protagonisti, tante emozioni, quando la bicicletta era qualcosa di importante nel tessuto sociale e le strade erano lastricate di cubetti. Tanti campioni e campioncini, tanta Passione. Al professionismo l'Alto Adige ha proiettato Bruno Brasolin, Renato Marchetti, Cristian Zanolini, Claudio Camin.
Gloriose società hanno operato con grandissimo entusiasmo e passione e spesso con poche risorse economiche sia nel campo dello sviluppo e promozione del movimento che nell'organizzazione di eventi.
Non si possono dimenticare poi, a livello femminile le maglie azzurre di Maria Canins, che vanta, su strada, due partecipazioni olimpiche e la presenza nelle più importanti gare internazionali, oltre a tanti titoli nel mountain bike, settore che si è sviluppato soprattutto in Alto Adige negli anni immediatamente precedenti il 2000.

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