La boxe bolzanina è legata a filo doppio alla figura autorevole del maestro Antonio Di Curti. Nel 1947, con la famiglia, Di Curti lasciò Venezia, per la precisione il Lido di Venezia, dove risiedeva e dove aveva cominciato una carriera di pugile che lo aveva portato al titolo italiano professionisti durante la Guerra e ad un o storico pareggio nel match con Robinson, all'alba di una fulgida carriera.

Di Curti arrivò a Bolzano proprio per promuovere e diffondere la "nobile arte" e cominciò a farlo con l'allora Polisportiva Alto Adige che poi diventò nel tempo Accademia Di Curti, Gs Lancia, Bolzano Boxe, cambiando denominazione a più riprese. Di Curti insegnò a molti a boxare e mise insieme una scuola con tanti buoni allievi, una fucina di talenti, una colonia -come si dice in gergo pugilistico- degna di questo nome, che ha proiettato in alto: Letterio Pettilli, Rodolfo Negri, Fioravante Merlo, Palmiro Boscolo, Giuseppe Gramegna, Daniele Paris, Francesco Nicotera e gli ultimi due professionisti in ordine di tempo, Arturo De Prezzo e Antonio Antino, quest'ultimo arrivato a contendere a Patrizio Oliva il titolo italiano.

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