Perché tutela e cura dei beni culturali?
I monumenti sono beni culturali definiti sulla base dell’articolo 2 del decreto legislativo del 22 gennaio 2001, n. 42 come “cose immobili e mobili che presentano interesse artistico, storico, archeologico, etnoantropologico, archivistico e bibliografico e le altre cose individuate dalla legge o in base alla legge quali testimonianze aventi valore di civiltà”. La loro conservazione è giustificata dall’unicità, dalla rarità e dal valore culturale che li caratterizzano. Tutela e cura sono principi basilari nei quali rientrano tutte le attività volte alla conservazione del patrimonio culturale. Mentre la tutela si occupa degli interventi straordinari da parte della pubblica amministrazione, comprese norme e divieti, autorizzazioni, nulla osta e sanzioni, la cura comprende invece tutte quelle azioni di natura ordinaria, che sono volte alla conservazione e al mantenimento dei beni culturali.
Breve storia della tutela dei beni culturali in Alto Adige
Le origini della tutela dei beni culturali in Alto Adige risalgono al periodo della monarchia asburgica. Nel 1850 fu fondata a Vienna la “imperial-regia Commissione Centrale per lo studio e la conservazione dei Monumenti”. Era la prima istituzione che si occupava di monumenti, operava tuttavia senza una specifica legislazione e con l’ausilio di numerosi volontari. Per la creazione di un ente statale ufficiale bisognò attendere il 1911; esso rimase in attività per l’Alto Adige fino al 1919. Con l’annessione del territorio al Regno d’Italia fu la Soprintendenza alle Belle Arti di Trento ad assumere tutti i compiti di tutela nel quadro della neonata Regione Venezia Tridentina. Nel 1939 fu promulgata in Italia la legge sulla “Tutela delle cose d’interesse storico e artistico”, rimasta sostanzialmente in vigore fino al 2004, quando fu sostituita dal Codice dei beni culturali e del paesaggio.