Protezione delle greggi
Pecore e capre sono, da sempre, vittime potenziali del lupo. Ne parla la Sacra Bibbia e, ai giorni nostri, la tematica è ancora altamente attuale. Risulta inevitabile che, qualora nel territorio frequentato da lupi, pascoli liberamente anche il piccolo bestiame, si verifichino anche delle predazioni.
Un lupo, che uccide le pecore, non si comporta in modo particolare. Esso ricerca semplicemente delle facili prede. Normalmente, esse sono animali selvatici malati o indeboliti, oppure, per l’appunto, il bestiame domestico. Occasionalmente, vengono uccisi più animali, di quanti possano essere consumati. Non si tratta di ferocia, perché ciò corrisponde al tipico comportamento di un predatore, che reagisce spontaneamente con l’istinto di uccidere alla fuga degli animali.
Da quando sussiste il problema delle aggressioni del lupo, vi è anche la pratica di proteggere le greggi con l'ausilio dei cani. Un cane da guardiania non è un cane da combattimento. Esso non caccia, non spaventa le pecore, ma sorveglia tranquillo il gregge, diventandone parte integrante. Quando un estraneo vi si avvicina, lo fronteggia abbaiando con la coda alzata, mantenendo tuttavia una certa distanza tra sè e l'intruso. Esperienze da diverse regioni europee, dalle quali il lupo non si è mai estinto, hanno dimostrato, che con la guardiania dei cani le predazioni non sono state totalmente eliminate, ma notevolmente ridotte.
Per proteggere un gregge di 500 capi, sono necessari due o tre cani adeguatamente addestrati. Ciò è possibile, solo se il bestiame non si disperde su una superficie troppo ampia. Durante la notte, il periodo più critico per gli attacchi del lupo, gli animali devono venire radunati ed è dunque necessaria anche la presenza del pastore.