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Richiedenti asilo e migranti: accordo su uno sportello unico

Provincia, Stato, Comune di Bolzano, Caritas e Volontarius si sono accordate su uno sportello unico per migranti. Dettagli fissati da un gruppo di lavoro.

Nell’incontro di questa sera a Bolzano tra l’assessora provinciale alle politiche sociali Martha Stocker, il sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi e l'assessore Sandro Repetto, il direttore della Ripartizione provinciale Luca Critelli, Giorgio Porroni della Questura di Bolzano, la direttrice dell'Azienda servizi sociali di Bolzano Michela Trentini e i rappresentanti di Caritas (consulenza profughi) e Volontarius è stato concordato l'ampliamento dell'attuale punto di riferimento "Aiuto umanitario stazione di Bolzano" in uno sportello unico. Avrà il compito di fornire le prime informazioni ai migranti giunti nel capoluogo. I dettagli di questa collaborazione, le competenze e le responsabilità nell'accoglienza di persone migranti saranno concordate in un gruppo di lavoro che sarà istituito nei prossimi giorni. Inoltre sarà nuovamente inoltrata alle sedi statali la proposta di prevedere un diverso meccanismo di ripartizione in altre Regioni nei casi di presenze in Alto Adige che superino significativamente la quota fissata dello 0,9%.

Stocker ha proposto di impiegare nell’ex mensa provinciale in via Raiffeisen a Bolzano, nella quale da alcuni mesi è stato ricavato il citato servizio di infopoint e di assistenza umanitaria per i profughi, gestito da Volontarius, anche operatori dell'Azienda servizi sociali del Comune di Bolzano, in modo da permettere al personale di avere informazioni immediate e di prima mano sulla situazione in cui si trovano le persone che arrivano a chiedere aiuto. Assieme alla Questura si è discusso anche di un’eventuale presenza delle istituzioni statali direttamente nel nuovo servizio ampliato dell’ex mensa provinciale, per garantire un punto di riferimento unitario che possa anche verificare più rapidamente la posizione giuridica della singola persona.

Nell’incontro sono stati esaminate anche le procedure relative al primo contatto e all’assistenza di persone che arrivano in Alto Adige indipendentemente dall’iter di assegnazione dello Stato. Soprattutto a Bolzano si registrano infatti sempre più migranti fuori quota, arrivati cioè di propria iniziativa. "Mentre i richiedenti asilo assegnati vivono in strutture con chiare regolamentazioni e non presentano particolari problemi, essendo chiare anche le procedure al momento del loro arrivo, bisogna concordare ancora meglio le misure da adottare per le persone che giungono sul territorio provinciale in maniera autonoma", ha sottolineato l’assessora. "Complessivamente funzionano le procedure attivate nell’ambito delle competenze previste. Tuttavia la situazione generale si aggiorna di continuo e quindi diventano importanti lo scambio costante di informazioni e la capacità di tenere conto nel lavoro quotidiano delle esperienze fatte", ha concluso Stocker.

pf