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L’assessora Stocker sulla chiusura dei centri “emergenza freddo“

In relazione all'annuale chiusura dei centri emergenza freddo, l’assessora Martha Stocker prende posizione rispetto ad alcune informazioni non corrette.

Come ogni anno a fine marzo chiudono in questi giorni nel capoluogo altoatesino i cosiddetti centri “emergenza freddo”. Mentre negli anni passati tale chiusura non ha mai avuto particolare attenzione, anche se i numeri negli ultimi anni erano sostanzialmente gli stessi di oggi, quest’anno intorno alla questione sono sorte diverse discussioni.

Queste discussioni sono causate, non da ultimo, da una certa confusione che viene fatta tra richiedenti asilo e altre situazioni.

Chi è richiedente asilo con un diritto all’accoglienza viene deciso unicamente dagli organi a ciò preposti, ovvero Commissariato del Governo e Questura, sulla base di una valutazione individuale.

Questa verifica ha puntualmente avuto luogo per le persone presenti a Bolzano e le persone con un effettivo diritto all’accoglienza sono state nelle ultime settimane inserite nelle strutture per loro previste. Pertanto non dovrebbero praticamente più essere presenti sul territorio di Bolzano situazioni di richiedenti asilo con un effettivo diritto all’accoglienza, verificato ai sensi di quanto sopra, che non sono accolte.

Da alcune persone e gruppi vengono purtroppo definiti pubblicamente “richiedenti asilo” anche quanti si trovano in altre situazioni giuridiche e personali, creando una certa confusione nella discussione.

Per l’assessora Stocker dovrebbe essere una posizione da tutti condivisa, che non può essere scopo di un sistema di accoglienza dare una sistemazione stabile finanziata con mezzi pubblici a quanti si trovano irregolarmente sul territorio statale, hanno precedenti penali, sono stati esclusi dalle strutture di accoglienza per comportamenti violenti o si trovano già da anni sul territorio statale. 

Se passasse tale principio, le istituzioni sarebbero chiamate a garantire un'accoglienza stabile a chiunque si presenti in Alto Adige, indipendentemente dalla sua storia personale e della sua posizione giuridica.

Un tale principio non sarebbe solamente non corrispondente alle leggi e problematico dal punto di vista della sicurezza, ma creerebbe anche un forte effetto di attrazione verso l’Alto Adige e Bolzano, dato che un’offerta indiscriminata di questo tipo non è prevista praticamente in nessuna città.

Questa posizione nonché le relative decisioni sono state condivise anche con il Commissariato del Governo ed il Comune di Bolzano.

USP