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Patentino di trilinguismo per i ladini, approvata norma d'attuazione

Via libera del governo alla norma d'attuazione che agevola il risconoscimento del patentino di trilinguismo a chi ha frequentato le scuole ladine.

Importante passo in avanti per la minoranza ladina: il deputato Daniel Alfreider, il Ministro per gli affari regionali e le autonomie Enrico Costa e l'assessore Florian Mussner (Foto USP)

E' giunto a compimento il percorso avviato negli ultimi anni dall'assessore ladino Florian Mussner, assieme al presidente Arno Kompatscher e al deputato Daniel Alfreider, per agevolare il riconoscimento del patentino di trilinguistmo a chi ha frequentato le scuole delle vallate ladine. Dopo il passaggio in commissione dei 6, questa mattina (24 marzo) a Roma, è arrivato anche il definitivo via libera alla norma d'attuazione da parte del Consiglio dei Ministri. Alla riunione, in rappresentanza del presidente Kompatscher, ha partecipato anche l'assessore Mussner, il quale assieme ad Alfreider parla di "importante riconoscimento per la scuola ladina".

In sostanza, la norma introduce il riconoscimento automatico del patentino di bilinguismo (che in questo caso diventa ovviamente trilinguismo) a coloro che hanno frequentato per almeno 10 anni una scuola delle vallate ladine, e che poi hanno completato il proprio percorso formativo universitario presso una facoltà in lingua italiana o tedesca. "Sono estremamente soddisfatto per questo risultato - commenta Florian Mussner - che porta a conclusione un lungo percorso. Si tratta della conferma della bontà del modello scolastico ladino, che la Provincia continuerà a sostenere e rafforzare".

Oltre a questa norma d'attuazione, il Consiglio dei Ministri ha approvato anche il decreto che determina le quote variabili per le Province di Bolzano e Trento riferite al periodo compreso fra il 2006 e il 2009, dunque prima della sottoscrizione dell'Accordo di Milano che ha rivisto il sistema di finanziamento dell'autonomia. Si tratta di fondi pari a circa 150 milioni di euro l'anno sino al 2018, che sono già stati inseriti in bilancio e che non rappresentano dunque la messa a disposizione di ulteriori risorse. Il passaggio è comunque importante in quanto pone fine dal punto di vista politico e istituzionale ad una trattative durata anni fra Provincia di Bolzano (e di Trento) e Ministero dell'economia e delle finanze.

mb

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