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Allacciamento malghe: presentati nuovi criteri e parere preventivo

Disponibile da subito nuovo tavolo tecnico per il rilascio di pareri preventivi secono nuovi criteri di valutazione, presentati da assessori Schuler e Theiner.

Disponibile da subito nuovo tavolo tecnico per il rilascio di pareri preventivi secono nuovi criteri di valutazione, presentati dall'assessore all'agricoltura e foreste Schuler (sx) e dall'assessore alla natura e paesaggio Theiner (Foto: USP/RT)

Un gruppo di lavoro composto da collaboratori della Ripartizione Foreste, e di quella Natura, Paesaggio e Sviluppo del Territorio, ha predisposto un elenco di criteri relativi ai vari aspetti legati alle opere infrastrutturali necessarie per garantire l'accessibilità alle malghe.

Per favorire l'implementazione di progetti per l'allacciamento delle malghe sostenibili e rispondenti ai suddetti criteri, in futuro un tavolo tecnico costituito da esperti delle suddette Ripartizioni e di rappresentanti delle associazioni protezioniste "Dachverband für Natur- und Umweltschutz" e "Heimatpflegeverband Südtirol", dalla lega dei contadini "Südtiroler Bauernbund" e dall'"Alpenverein Südtirol", su richiesta e senza alcuna spesa per i richiedenti, si occuperà dell'esame preventivo delle misure che intendono realizzare.

Le novità per l'allacciamento delle malghe sono state illustrate oggi, lunedì 16 gennaio, nell'ambito di una conferenza stampa a Palazzo Widmann a Bolzano, dagli assessori provinciali competenti Arnold Schuler (Agricoltura e Foreste) e Richard Theiner (Natura e Paesaggio) assieme ai direttori della Ripartizione Foreste, Paul Profanter, e dell'Ufficio Ecologia del paesaggio, Peter Kasal.

L'assessore Schuler ha posto in evidenza l'importanza di trovare una soluzione consensuale preventiva a monte delle decisioni, analogamente a quanto avvenuto per la tematica spargimento di letame, secondo un indirizzo concordato all'avvio della legislatura. La richiesta di pareri preventivi, pur di libera scelta, secondo l'assessore diventerà la regola. Vi è, infatti, un interesse precipuo per il proprietario, che risparmia eventuali costi di predisposizione del progetto se questo non ha possibilità di essere accolto, per tutte le parti coinvolte che giungono a soluzioni condivise, e per la politica che può adottare decisioni partecipate e sostenibili.
Come ha detto l'assessore Theiner, è importante individuare soluzioni nel giusto compromesso fra utilizzo delle malghe e tutela dell'ambiente e del paesaggio coinvolgendo la società civile, valutando le richeste di allacciamento delle malghe caso per caso in base all'opportunità stimata secondo criteri complessivi.
I criteri individuati dal gruppo di esperti fanno riferimento

Da parte sua Profanter ha fatto presente come sia un diritto per i proprietari utilizzare le malghe, ma come ciò debba avvenire senza danneggiare l'interesse pubblico. Infatti, al giorno d'oggi le malghe rivestono un grande interesse e potenziale, non solo per l'aspetto agricolo, bensì sempre più quali aree di ricreazione nel tempo libero e per il turismo, per escursioni a piedi e in bici.

Le malghe sono importanti per la zootecnia e quale aspetto economico per l'agricoltura di montagna, per il paesaggio rurale tradizionale, per il turismo e anche per la difesa da fenomeni di erosione.

L'Alto Adige su un'area territoriale di circa 750mila ettari complessivi, presenta superfici alpicole per complessivi 149mila ettari, un'area rilevante in mano per il 70 per cento a privati. In totale vi sono 1.739 malghe, delle quali l'89 per cento (1.551) sono già collegate. Quelle non collegate sono l'11 per cento; il 4 per cento (73) sono situate in zone di protezione speciale, e il 7 per cento (115) in zone non protette. Ogni anno nelle malghe altoatesine pascolano tra gli 80mila e i 90mila capi di bestiame, rispetto a un patrimonio zootecnico complessivo di 160mila capi.

I criteri individuati si riferiscono a quattro aspetti: l'economicità della malga (riferita al tipo di strutture e gestione), gli aspetti forestali, idrogeologici e tecnici (pendenza, stabilità, interventi costruttivi), gli aspetti riferiti all'ecologia del paesaggio, e altri aspetti (soluzioni alternative, priorità all'utilizzo agricolo). Sono stati illustrati nel dettaglio, secondo gli ambiti di competenza, dai direttori della Ripartizione Foreste, Paul Profanter, e dell'Ufficio Ecologia del paesaggio, Peter Kasal.

SA

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